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La Voce del Cane - Articolo Giornalistico

 

CHI HA PAURA DELLE ADOZIONI FELICI DI CANI E GATTI CHE VIVONO A SPESE DELLA COMUNITA’ ALL’INTERNO DI UN CANILE?

La situazione del randagismo sempre in crescita che da troppo tempo dilaga nella nostra provincia, a scapito dei poveri animali ricoverati presso strutture di degenza strapiene, sia comunali che private convenzionate, a spese delle casse di Comuni e Regioni, non e’ altro che un grande GIRO DI AFFARI!!

Un pozzo senza fine!! Eppure chi e’ del mestiere sa che si potrebbe almeno migliorare questo scempio con la prevenzione mirata!!

Le associazioni Animaliste della provincia e regionali, importantissime per la L.R 34/97 e normativa Regionale 43/2010, che riconoscono loro i meriti di un grande lavoro operativo per incentivare le adozioni, fanno del loro meglio, quasi sempre i miracoli, e tutto con le proprie forze, in condizioni di estrema precarietà, armate di amore e passione per gli animali. Quotidianamente, i volontari delle Associazioni animaliste cercano con ogni mezzo a loro   disposizione di incentivare le adozioni per arrivare all'obiettivo principale: lo svuotamento dei canili!!! Ma a quanto pare, se per la legge le associazioni animaliste sono fondamentali per la risoluzione del problema randagismo, per alcuni operatori del settore possono creare un problema!!!

Chi ha paura dell’adozione felice di un cane o gatto degente a spese della comunità all’interno di un canile?

A chi conviene che una associazione animalista sia ostacolata nelle adozioni dei cani rinchiusi nei canili di Viterbo?

Una storia come tante, simbolo di ingenuità (forse) delle Amministrazioni locali, di poca trasparenza, interessi e scorretta informazione (sicuramente).

Accade che il 7 marzo 2015 un cane di razza dobermann venga accalappiato nel territorio del Comune di Carbognano (VT) e che 3 giorni dopo venga consegnato al canile privato Di Bartolomei di Viterbo, in convenzione con il comune di Carbognano.

Accade che questo cane, come troppi altri, venga dimenticato in un canile, che aspetta senza profilassi sanitarie di alcun genere di sapere quale sarà il suo futuro, venga richiesto il 30 aprile in adozione da una bella famiglia con casa in Toscana, grazie all’interessamento de “La Voce del Cane”, stimata Associazione di Volontariato Animalista che opera da anni nel viterbese e in provincia di Roma, e che finora ha fatto adottare  un numero ingente di cani del viterbese in tutta Italia.

Accade che l’attesa si protrae perché il Servizio Veterinario della ASL di Viterbo, dopo oltre 2 mesi dal giorno della cattura del cane, non riesce a valutarne lo stato di salute e la sua scheda sanitaria è ancora vuota.

Accade che la famiglia che lo vuole adottare segua con entusiasmo tutte le procedure per l’adozione, si sottoponga a controlli da parte di guardie zoofile in casa prima dell’adozione, si impegni a fornire ogni garanzia necessaria e faccia formale richiesta scritta di adozione, come da prassi, il 15 maggio.

 Dopo sollecitazioni da parte dell’associazione animalista La Voce del Cane, 5 giorni dopo, finalmente, il Servizio Veterinario ASL provvede ad eseguire i prelievi di sangue per far effettuare i test previsti.

La storia sembra arrivata al lieto fine: un cane felicemente adottato, una famiglia contenta, una spesa in meno per il Comune.

Succede, al contrario, che poi più nulla accade che riesca a permettere l’adozione del povero cane, anzi.

Il 27 maggio si presenta presso il canile un uomo che chiede in adozione direttamente al gestore del canile proprio quel cane. E quando viene informato che il cane è stato già formalmente destinato alla famiglia toscana e che avrebbe già dovuto lasciare la struttura se non ci fossero state tante lungaggini sanitarie, minaccia e strepita e si rivolge al Servizio Veterinario, che imputa la decisione sull’adozione al Sindaco di Carbognano, ignorando l’esistenza dell’  adozione formalmente definita in atto.

Si   appone, quindi, una catena con lucchetto alla gabbia del cane (così impedendogli ogni contatto, ogni uscita, ogni passeggiata).

Di questo strano accanimento viene informato anche il Ministero della Sanità, nella persona della Dott.ssa Rosalba Matassa (Direzione Generale della Sanità e dei Farmaci veterinari- Ufficio Tutela Animali) che viene così a conoscenza  dell’ennesimo episodio di boicottaggio di adozioni a danno prima di tutto dei cani stessi, poi delle casse dei Comuni e, infine, del buon nome dell’Associazione “La Voce del Cane”.

La Dott.ssa Matassa interviene chiedendo chiarimenti e riceve le rassicurazioni del servizio veterinario della Asl in merito al fatto che l’unico ostacolo all’adozione del dobermann é l’attesa degli esiti dei test effettuati. Tuttavia, alla Associazione viene frattanto impedito di prelevare il cane dal canile pur avendo la delega dall’adottante per farlo , CHE CONTINUA A RIMANERE A CARICO DELLE SPESE DEL COMUNE E CIOE’ DELLA COMUNITA!

Arriva Giugno, arrivano finalmente gli esiti dei test, e il Ministero avvisa la Presidente de “La Voce del Cane” che può prelevare,  il cane dal canile. Ma il servizio veterinario  interviene nuovamente a bloccare il tutto, riferendo di  una diffida “appena arrivata” al gestore del canile privato dal Comune di Carbognano: il cane potrà uscire solo quando il Sindaco avrà deciso a chi darlo in adozione.

Un giugno caldissimo per il Comune di Carbognano, che nella persona del Sindaco  e di una  Vigilessa dello stesso ufficio, in palese imbarazzo, condito di  pigra arroganza, non riescono a venire fuori da questo “intrigo internazionale”, fatto ad arte.

Non sono  loro ad ostacolare l’adozione, tengono a precisare, sia alla presidente dell’ass.ne La Voce del Cane , sia alla dott.ssa Matassa del Ministero. La vigilessa dice che sono tra l’incudine ed il martello: la asl veterinaria da una parte che dice di non dar seguito alla adozione svolta da La voce del cane, l'adottante toscana dall'altra (insieme alla Sig.ra Margherita Speranza, presidente della sopra nominata ass.ne) che vuole concludere l'adozione iniziata il 30 aprile!! Una semplice adozione di un cane!! il cane deve comunque marcire in gabbia, in un canile non a norma, privo dei minimi requisiti, senza profilassi e, soprattutto, senza adozione!! E CHE CONTINUA A PESARE SULLE CASSE COMUNALI!

A nulla bastano le rassicurazioni del Ministero, di autorevoli persone da sempre impegnate nell’animalismo, che conoscono l’operato e la serietà de “La Voce del Cane”.

Vince la maldicenza, sparsa in Provincia, che trova risonanza negli zelanti operatori del  Servizio Veterinario pubblico e che affascina anche i Sindaci dei Comuni, colpiti da animalismo dell’ultima ora.

Sindaci che non sanno nemmeno quanti cani hanno, a spese dei contribuenti,  nelle gabbie dei canili con loro convenzionati; non sanno se sono vivi, in salute, se vengono curati, se vengono dati in adozione, ma che non ci dormono la notte al pensiero che un cane  debba viaggiare (perfino!!!) verso la lontanissima Toscana.  E che, paladini degli animali, solo loro possano opporsi  a questo piano diabolico per  sottoporre detto cane a chissà quali sevizie.

Per fortuna non tutti i Sindaci sono uguali. Non si fanno influenzare da chiacchiere senza avere certezze! Sindaci in gamba che portano avanti quello per cui sono stati votati “la legalità  Ad esempio, è grazie al Sindaco di Ronciglione  e al Comandante dei vigili , che l’Associazione viene a scoprire, un paio di anni prima, che esiste una lettera potenzialmente diffamatoria nei suoi confronti  a firma del gestore di un canile, noto alle cronache giudiziarie. Molto probabilmente spedita anche a tutti i comuni con esso convenzionati. E’si, il gestore di questo canile, non vuole la voce del cane fra i piedi!! Troppe adozioni!!! Forse! Oppure troppo esigente quando chiede documentazione  inerente ai cani degenti !! Allora quale tattica migliore di quella di generare sospetti , su l’operato dell’associazione?Addirittura il gestore in questione, si sostituisce alle leggi e normative Regionali sul randagismo, e per i  protocolli di adozioni, per suggerire ai Sindaci, procedure da seguire, per le adozioni dei loro cani, all’interno della sua struttura! Geniale!! Peccato però che poco conveniente per la spesa pubblica!! E’ si , questa associazione deve avere una lezione!! Incominciano allora diffide, da parte del gestore,  che gestisce un  canile privato, CON ALL’INTERNO UN ALLEVAMENTO, ma che guadagna soldi pubblici avendo convenzione con i comuni della provincia. Costui diffida la Presidente della sopra indicata ass.ne sig.ra Margherita Speranza, insieme a tutti i volontari, ad entrare nella struttura!!  Dice che e’ una proprietà privata  quella dove detiene circa 250 cani, e che ha il diritto di escludere o impedire l’accesso a chiunque gli risulti sgradito, o abbia comportamenti irriguardosi…!!

 

E’ quasi luglio. Il cane  è ancora in quella gabbia a spese nostre mentre potrebbe vivere felice e curato in Toscana in una bellissima casa con grande giardino.

Ma a Carbognano ferve l’attività: si organizza una riunione con tutti gli attori della commedia, Sindaco, vigilessa, Ministero, Servizio veterinario, Associazione animalista.

Manca solo il cane, che se potesse coprirebbe di insulti chi se li merita, visto che si riesce finalmente ad appurare che nulla di fatto impedisce al Sindaco  di “concedere” il cane in adozione alla famiglia toscana

E che contro l’Associazione La Voce del Cane esiste solamente una lettera diffamatoria( un’altra) arrivata fresca fresca alla cortese att.ne del Sindaco , neppure protocollata, che esce fuori come argomento nella seduta sopra indicata davanti allo sbigottimento della dott.ssa Matassa del ministero e che non viene ovviamente mostrata.

Nel frattempo succede anche che la persona normale che ha deciso di compiere un gesto d’amore, rispondendo ad un appello su Internet per l’adozione del povero dobermann,  si senta presa in giro dopo oltre 2 mesi di inutile attesa.

Succede che scriva una lettera alla asl veterinaria,al Sindaco di Carbognano, che non promuove politiche sul suo territorio per evitare che vengano accalappiati cani vaganti e che vengano rinchiusi a vita a spese dei contribuenti ma che neanche ha il tempo di risponderle.

Succede che, dopo 3 mesi,  l’adottante voglia parlare con il Sindaco almeno telefonicamente, visto che non riesce a capire tante lungaggini  ad una buona adozione. Anche per fugare i dubbi che possono essere evocati dal suo cognome straniero, benché viva in toscana con la sua famiglia da tantissimi anni!

L’animo sensibile del Sindaco (in ferie) viene colpito dalle parole dell’adottante spazientita. In un baleno la decisione è tratta: il Sindaco decide che la stessa non merita il dobermann.

Il dobermann merita invece di stare in gabbia ad aspettare, sotto al solleone, in condizioni igieniche precarie, in un canile non a norma, mentre il Comune, i Vigili e il Servizio Veterinario giocano a nascondino!

Ad agosto, la degna conclusione di questa vicenda:

Una veterinaria di Vetralla   confida che “per fare un favore ad un suo collega veterinario” ha dovuto fare richiesta di adozione per questo cane conteso, pur non avendone interesse anche per la mancanza, nella sua abitazione, delle caratteristiche necessarie per tenerlo (come confermato dalle Guardie zoofile mandate dal Sindaco, che si limitano a descrivere l’abitazione, con comprensibile imbarazzo).

Nonostante questo, il sindaco, psicologo canino,  decide di  consentire l’adozione alla veterinaria (anziché alla signora toscana che l’aveva chiesto oltre tre mesi prima tramite l’associazione La Voce del Cane)  “per tutelare il benessere del cane in quanto il trasferimento in altra regione e la percorrenza di km 230 sono controproducenti in termini di benessere animale causando stress fisico emotivo”  ( dando un cattivo messaggio proprio nel periodo dove gli abbandoni superano ogni aspettativa, e prendendo da deficienti tutti quei proprietari di animali che godono della loro compagnia portandoseli in vacanza, a tanti km da casa).

Sfugge al Sindaco-psicologo il piccolo dettaglio che il cane, in realtà, non abiterà  all’indirizzo dichiarato nel modulo di adozione e citato nel suo consenso all’adozione, in realtà il povero cane  non ci metterà mai le sue zampe.. Anzi, il  24 Luglio il dobermann viene prelevato dal veterinario privato della struttura dove era detenuto e condotto in una pensione/canile .

Possibile che  un canile sia meglio della bella casa della famiglia toscana?

Sfugge al sindaco-psicologo che la veterinaria parta subito per le ferie, lasciando l'animale nella pensione/canile nonostante l’entusiasmo di adottare proprio questo cane.

Sfugge che il cane avesse creato un rapporto  con i volontari che nei mesi gli si sono dedicati, evitandogli così di aumentare comportamenti stereotipati, stress da canile, solitudine e l’insorgere di eventuali comportamenti aggressivi.

Sfugge che l’Associazione “La Voce del Cane” nel tempo ha fatto adottare numerosi cani del Comune di Carbognano, per i quali non erano state sollevati tutti questi  problemi. Detti cani sono, a tutt’oggi, rintracciabili e godono dell’amore degli adottanti e dell’accoglienza di una casa.

La maldicenza è un modo palesemente strumentale per colpire  associazioni, che fanno volontariato nei canili convenzionati  tra mille difficoltà e condizioni precarie, come quelle del viterbese!

A chi fa comodo? Chi non desidera che La Voce del Cane continui a svolgere la sua meritoria opera di controllo su quello che succede all'interno dei canili?

Ricordiamo che più e più volte per entrare nel canile Fontana di Viterbo l'associazione La Voce del Cane si e' dovuta rivolgere alle Forze dell'Ordine,  perché' il gestore rifiutava l'accesso,non solo a loro, ma anche ad altre  associazioni,  (benché' tale diniego fosse del tutto illegittimo)  E quale miglior rimedio   GENERARE IL DUBBIO SULLA LEGGITTIMITA’ DELLE ADOZIONI EFFETTUATE TRAMITE La Voce del Cane?

Quindi, perché' ostacolare le adozioni?

Al momento, la situazione di molti canili del viterbese e' pessima. I cani vengono detenuti praticamente a vita, in condizioni spesso terribili, senza alcuna profilassi, alcuna cura, alcun contatto umano. Gli animali accalappiati un numero esorbitante non si sa più dove allocarli!

Sui nostri siti www.lavocedelcane.eu – www.lavocedelcane.org abbiamo pubblicato per i cittadini la relazione che la Regione Lazio ha valutato sui dati 2014 sulla prevenzione al randagismo e dalle analisi evidenziano diverse criticità tra cui LE POCHISSIME ADOZIONI! A CHI IMPUTARE QUESTE CRITICITA’?

In questo contesto, la diffusione di false notizie, di  presunte indagini presso la procura di Viterbo inesistenti,  e’ il solito vecchio giochetto messo in atto per cercare di screditare chi forse e’ troppo scomodo!  Ma che rischia purtroppo di creare un grandissimo danno all’erario della comunità e ai tanti animali rinchiusi!

 Tutte le persone, istituzioni, amministrazioni comunali, ass.ni chiunque voglia contribuire a far rispettare le regole di una civiltà onesta, portando alla luce ciò che abbiano ascoltato in merito o di lettere ricevute riguardanti notizie che possano screditare l’operato dell’ass.ne. o episodi che abbiano ostacolato adozioni presso strutture convenzionate per cani randagi, Rivolgetevi, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo,  anche in forma anonima, o contattateci.

RICORDIAMO AI SINDACI CHE L’UNICA MANIERA PER SNELLIRE LE ADOZIONI DEI LORO CANI E’ DARE FIDUCIA E METTERSI NELLE MANI DI ASSOCIAZIONI ANIMALISTE SERIE, CAPACI, CON ESPERIENZA.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per ulteriori info:

“LA VOCE DEL CANE”

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